Opendata su stazioni di ricarica per veicoli elettrici

Non ci sono gli opendata delle stazioni di ricarica per i veicoli elettrici presenti sul territorio italiano

Il MiSE (Ministero per lo Sviluppo Economico), sta facendo un ottimo lavoro per quanto riguarda i dataset opendata su prezzi e posizioni delle stazioni di servizio per gasolio, benzina, metano e GPL. Grazie a questi dati aperti molto sviluppatori, aziende o semplici cittadini hanno potuto costruire applicazioni (vedi open-carburanti) o redarre studi inerenti l'argomento. Sarebbe interessante ⇒ avere lo stesso servizio per le stazioni di ricarica per le gli autoveicoli elettrici

Una radicale rivoluzione

Tutti siamo d'accordo nel sostenere che la rivoluzione del settore dei trasporti e della mobilità è iniziata. I cambiamenti in corso non riguardano solamente la propulsione (il motore) ma riguardano l'intero settore, dalle automobili appunto all'infrastruttura di ricarica. Anzi a pensarci bene, il mutamrnto in corso è talmente grande che sarà il concetto stesso di mobilità ad essere stravolto:

  • cambia la propulsione: i motori a combustione interna (chiamati spesso con un'accezione bellica "a scoppio") lasceranno il passo agli azionamenti elettrici; ci sono dei vantaggi incredibili in termini di erogazione della potenza, della coppia e del controllo di trazione. L'unico svantaggio che al momento può forse essere considerato tale riguarda il rumore: per gli appassionati di motori sarà difficile fare a meno del rombo di una Ducati o di un 3000 in linea aspirato;
  • guida autonoma: in un futuro (nessuno riesce a stimare quanto remoto o quanto prossimo) i mezzi di trasporto si sposteranno autonomamente. Il cittadino protrà "chiamare" un'auto con una app e questa arriverà a casa sua autonomamente e sempre autonomamente lo porterà a destinazione;
  • il nuovo carburante è l'energia elettrica: il pieno si farà alla colonnina di ricarica e sarà elettrico; a mano a mano che l'energia elettrica verrà generata sfruttando fonti rinnovabili tanto più il nuovo modello di mobilità si potrà definire sostenibile;
  • l'auto sarà una batteria mobile: le fonti rinnovabili introducono nella rete elettrica quantità di energia in modo intermittente che non si possono programmare; l'energia elettrica è difficile da accumulare e per questo motivo a volte non si possono sfruttare tutti i benefici derivanti dalla generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Le auto del futuro possono essere viste come delle batterie mobili che nel momento in cui sono parcheggiate rappresentano dei punti di accumulo e/o rilascio energetico che possono contribuire a bilanciare la rete: esse potranno sia accumulare energia che fornirne. Questi servizi inoltre potranno essere remunerati.

Il problema non è "il traffico" ma la "Range Anxiety"

Si comprende chiaramente che il cambiamento sarà radicale. Tuttavia ci sono delle barriere che stanno rallentando lo sviluppo, una di queste barriere riguarda la cosiddetta "range Anxiety". Anche se nella stragrande maggioranza dei casi l'auto viene utilizzata per compiere tragitti di qualche decina di km, l'idea di non poter percorrere centinaia di km in un sol colpo oppure di dover ricaricare l'auto quando si compie un percorso più lungo del previsto blocca l'acquisto dei veicoli a batteria. L'ansia da autonomia a detta degli esperti è una delle barriere maggiori per la diffusione della mobilità elettrica.

i nuovi distributori di carburante servono opendata

Una capillare diffusione delle colonnine di ricarica sarebbe una risposta concreta ed efficace per "combattere" la range anxiety. L'installazione di centri di ricarica sempre più numerosi, funzionali e sparsi capillarmente sul territorio darà una accelerazione concreta alla mobilità elettrica: fortunatamente molto si sta facendo in questo senso.

Però, ed ecco il succo del discorso, ⇒ è del tutto inutile avere un territorio disseminato di colonnine di ricarica se l'automobilista non le riesce a trovare!

Le colonnine sono i nuovi "distributori di benzina": oltre al "distributore casalingo" ovvero sia quello che ci ricaricherà l'auto in garage di notte, ci saranno moltissimi impianti diffusi sul territorio nazionale. Ma per limitare l'ansia dovuta all'idea di non trovre una colonnina prima che l'auto "si fermi" è necessario, fondamentale, essenziale, tassativo, indispenabile, imprescindibile che l'utente possa trovare le colonnine. La lunga lista di aggettivi vuole sottolineare quanto la questione "informazione sulla posizione e caratteristiche colonnine" sia importante.

È del tutto inutile fare investimenti in colonnine di ricarica se gli automobilisti non sanno dove sono e soprattutto non le trovano nel momento in cui le stanno cercando.

E con questa premessa sono rimasto allibito che ancora non vi siano gli opendata sulle stazioni di ricarica in Italia, o per lo meno non li ho trovati. Esistono numerosi dataset con una copertura comunale o provinciale... ma è necessario che il Ministero dello Sviluppo Economico si prend carico di realizzare e diffondere gli opendata sulle stazioni di ricarica. Non solo con le informazioni sulla posizione ma anche sulle caratteristiche tecniche delle stesse. Serve un importante lavoro per capire come strutturare i dataset in quanto questi dati sono fondamentali per lo sviluppo della mobilità elettrica.

I livelli informativi forniti dei dati sono molteplici. Il dataset nella sua forma più semplice deve essere in grado di fornire le informazioni di base quali posizione, numero prese, anno di installazione, potenza disponibile, qualche foto, etc (andrebbe bene generare un file .csv aggiornato ogni tot giorni). Il formato, sempre opendata, più complesso potrebbe essere composto da un sistema informativo italiano che comunica lo stato di occupazione delle stesse in tempo reale e fornisce altre informazioni (quindi opendata con relative API).

La situazione italiana ad oggi ottobre 2018 non è certamente all'avanguardia. Secondo la mappa disponibile sul sito ev-charging si vede chiaramente che l'Italia ed in particolare l'Italia meridionale ha bisogno di grandi investimenti in infrastruttura di ricarica: da Firenze a Palermo le stazioni di ricarica censite si contano forse su 2 mani (vedi immagine seguente aggiornata al 10 ottobre 2018).

mappa stazioni ricarica elettrico

Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE): te ne occupi tu?

Serve fin da subito un'Istituzione che prenda in mano le redini della questione. Servono dei dataset "fissi" simili a quelli che già esistono per le stazioni di rifornimento e prezzi dei carburanti tradizionali: carburanti - prezzi praticati e anagrafica degli impianti.

I dataset riguardanti l'anagrafica delle stazioni di ricarica e le loro caratteristiche saranno "file statici" (ad esempio archivi .csv) con un aggiornamento giornaliero o settimanale. Essi al minimo dovranno fornire:

  • anagrafica stazioni ricarica: caratteristiche tecniche della stazione di ricarica, posizione geografica, tipo, potenza, etc. Questo dataset sarà il gemello elettrico dell'anagrafica delle stazioni di rifornimento carburanti;
  • come sono state usate le colonnine: qualcosa di simile al dataset esistente inerente i prezzi dei carburanti ma tagliato per le stazioni di ricarica. Quindi, pensando a lungo termine, potrebbero fornire dati sul prezzo di vendita dell'energia elettrica (in base alla potenza), quanto tempo sono state occupate (magari indicando i tempi in modo da poter capire quando e come quella particolare stazione viene utilizzata), etc.
  • occupazione in tempo reale (più complicato): delle API che in tempo quasi reale mostrano lo stato di occupazione (questa può sembrare fantascienza ma in futuro oltre al prezzo dell'energia sara importante conoscere l'occupazione); le informazioni dinamiche saranno diffuse attraverso API.

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